giovedì 19 marzo 2009

Gino: le origini

"no, a me no"

aveva 16 anni gino quando diede il primo bacio.
lo ricorda ancora bene, come fosse successo ieri:
era l'estate del 1938 e gino era al mare coi suoi.
Lei era bella, meridionale, spensierata, strafottente.
Insomma, una stronza di quelle che non dimentichi più.
Passò giornate intere a dar fuoco a pensieri per trovare il coraggio di dirle cosa provava.
Quando infine lo trovò le vacanze erano ormai concluse e il giorno della sua partenza gino finalmente la baciò.
Si, un classico....spiaggia, mare, zarri, hashish, baracconi, primo bacio...
Ma quello fu davvero una schifezza, pareva di baciare una statua di bronzo.
Gino però era in fibrillazione dall'eccitazione per aver dato quel bacio tanto aspirato..
da quel momento tutto sarebbe cambiato....
Di lì a breve gino sarebbe andato sotto i ferri per un piccolo ma necessario intervento chirurgico.
Non aveva paura, lui aveva un programma, un mucchio di idee..
Il giorno dell'intervento i genitori lo accompagnarono all'ospedale e gli stettero accanto
fino all'ingresso nella sala operatoria.
"Ora ti fai un bel viaggetto gino e tra meno di un ora rivedrai i tuoi genitori"
lo rassicurò l'anestesista...."l'anestesista..." pensava gino.
che bella che era, giovane, rossa, dolce e ben equipaggiata. Eh si, il piccolo gino,
lui sì che ne sapeva di equipaggiamento,
le riviste private del nonno non erano certo servite a nulla.
"ora sentirai una piccola puntura e poi più nulla"
"una puntura? Tu puoi farmi tutto quello che vu...."
"ahi!"....più nulla.....più nulla.....più n......p....................

Gino sognava
sognava di una casa in mezzo al mare, si, una casa di lucente marmo ialino e una musica,
una tromba malinconica, una melodia familiare in lontananza..
e suo nonno, sognava di suo nonno, comprare frutta, giocare a scopa con gli amici più intimi, sfogliare riviste; sognava di baciarla, l'anestesista, tra i seni prorompenti,
un sogno melifluo, un sogno infinito.
Continuava a sognare e sognare, e il sogno da etereo e spensierato qual'era cominciò a prendere una piega angosciante
Vivido, voci, suoni, silenzio. E di nuovo...
"Dottore! Dottore venga! Si è mosso!"
"Guardi!"


Si svegli! Si svegli!
Forza signor gino apra gli occhi!
Li apra! ecco, così....coraggio...
"Come si sente?"
Gino cercava di mettere a fuoco l'immagine davanti a se.
Un camice bianco, un oftalmoscopio..
Ci volle qualche minuto prima di realizzare che avesse davanti un dottore.
Allora, come si sente?
.m..m......m.........
forza
Gino era completamente intontito, gli pareva di aver dormito 100 anni.
Voleva vedere i suoi genitroi.
m..ma...m a mm aa...
il dottore lo osservava in silenzio.
In seguito ad alcune visite da parte di dottori e infermieri la stanza rimase vuota.
Gino era sveglio e pensava solo ai suoi genitori.
Non provò a muoversi. Qualcosa gli diceva che sarebbe stato inutile. Così, dopo alcuni sforzi vani decise che era il caso di riposare un altro po'.
Passarono alcuni giorni duranti i quali Gino fu sottoposto a numerosi esami, ma dei suoi genitori nancora nessuna traccia..."che siano andati al mare da zia ersilia? e se si sono dimenticati di me? ma che! Saranno a casa a prepararmi una enorme pentola di cioccolata calda!"
L'indomani un infermiera lo aiutò ad alzarsi e lo accompagno al bagno per la doccia.
Gino trovava divertente il giro in carrozzella per i corridoi dell'ospedale
seppur ansioso per la misteriosa assenza dei suoi genitori.
Un pioggia di saluti e applausi lo accolse al suo passaggio attraverso la corsia, era tutto per lui, il festeggiato.
Giunti ai servizi l'infermiera lo spogliò delicatamente.
"Coraggio gino, faccia uno sforzo. Troppo calda?"
Una marea di pensieri sconnessi e confusi invadevano la mente di gino mentre l'infermiera gli detergeva delicatamente la schiena con una spugna umida.
Lì nel bagno di quell'ospedale, una sospetta quiete avvaolgeva ogni cosa...
la quiete...................
uno specchio.........
un riflesso................
un volto.....................
chi è?
chi è quella persona?
Infermiera...chi è quell'uomo?
chi........chi è quel vecchio?

sei tu. Gino.

Lontane memorie suoni voci dottore dottore qualcosa non funziona mi dispiace signora..suo figlio..mio figlio....
dottori..farmaci..legge..flebo..fede..ricerca..religione..
politica..speranza..ricerca..religione..media..flebo..politica...flebo..giornali..flebo flebo flebo
giorni.settimane..mesi...anni..........decenni
E ora? apriqueifottutiocchi!


Difatti Gino fu il primo e unico uomo a risvegliarsi dopo ben 72 anni di coma profondo.
Insomma, potete immaginare anche solo vagamente come appaia un corpo inutilizzato per 72 anni.
Nonostante ciò, la riabilitazione avvenne miracolosamente (scusate, ma la storia deve pur proseguire) e in breve tempo al piccolo gino venne restituito un corpo, grazie alla forza di volontà propria di un govane che ha una vita intera davanti a se..
..un giovane....ecco cos'èra Gino, una mente di un vecchio in un corpo di un ultravecchio, ma con i desideri di un sedicenne..
E i suoi genitori? morti...zia ersilia? morta....zio Nazario? deceduto...tutti morti...
Queste erano le uniche persone che ricordava...tutto il resto non era altro che brevi flashback.
Fu così che dall'ospedale venne trasferito direttamente all'ospizio santa rosa maggiore....
lei è anziano Gino, ormai l'ha passata la sua gioventù, tocca a tutti lo sa!

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